“Io so pensare. So aspettare. So digiunare.”
“Ognuno può compiere opera di magia, ognuno può raggiungere i propri fini, se sa pensare, se sa aspettare, se sa digiunare”
“Siddhartha”, H. Hesse
Il digiuno è un’esperienza fisiologica di straordinaria efficacia nell’attivare i processi di disintossicazione e di guarigione propri del nostro organismo.
La sua origine si perde nelle antichissime tradizioni dei popoli primitivi, essendo da sempre praticato quale rito catartico di guarigione o di significato religioso.
Possiamo ragionevolmente affermare che il corpo umano sia perfettamente progettato per far fronte a un prolungato periodo di astensione dal cibo. Diversamente sarebbe impossibile spiegare la sopravvivenza dell’uomo sulla terra in un contesto ambientale sfavorevole e in cui la disponibilità di alimenti era del tutto saltuaria. Ma l’uomo al pari degli altri animali, nella sua complessità metabolica è in grado di sfruttare al meglio le risorse alimentari disponibili e di ”farne tesoro” per metterle a disposizione nei periodi di carestia.
Tutt’altro significato assume nel nostro contesto attuale di società del benessere la pratica del digiuno. Esso può rappresentare un momento importante di “riappropriazione” del proprio corpo, di riscoperta dei suoi bioritmi fisiologici ormai pressoché misconosciuti nell’esperienza quotidiana o sacrificati alle nostre esigenze, di risintonizzazione con i ritmi della natura che talvolta ci spaventano e comunque non ci appartengono.
Il digiuno è un percorso che ci conduce ad una vera e propria rinascita interiore, che ci fa scoprire risorse nascoste e insospettate, restituendole alla piena fruibilità del nostro organismo. E soprattutto attraverso il digiuno possiamo riacquisire l’idea dell’unitarietà psicofisica del nostro essere.
Il digiuno, attraverso una profonda modificazione dell’espressività genica, determina l’attivazione delle capacità di autoguarigione innate nelle nostre cellule, espressione della VIS MEDICATRIX NATURAE universale.
Il digiuno terapeutico sembra riassumere perfettamente quelli che sono i targets, gli obbiettivi di salute da perseguire per il benessere globale della persona e nel contempo promuovere la rimozione dei determinanti di malattia riconosciuti in parte anche a livello di medicina ufficiale:
- riduzione dello stato infiammatorio, terreno favorevole all’instaurarsi delle patologie cardiovascolari e dell’obesità
- miglioramento generale del metabolismo ed eliminazione dei fattori di rischio quali obesità, insulinoresistenza, ipercolesterolemia
- potenziamento del sistema immunitario
- eliminazione dei tossici accumulati nell’organismo
- protezione nei confronti dei processi d’invecchiamento
- modulazione neuroendocrina e regolazione delle reazioni da stress
- stabilizzazione dell’umore e dell’emotività e miglioramento delle relazioni con l’ambiente.
Esperienza psicologica intensa, nel corso dei secoli il digiuno è presente in tutte le grandi religioni dal cristianesimo al buddismo all’islamismo e al giudaismo rappresentando un momento mistico di elevazione a Dio e di purificazione.
Nel corso del Novecento il digiuno è stato notevolmente rivalutato nelle sue valenze terapeutiche soprattutto per merito degli studi e dell’esperienza della scuola igienistica americana (SHELTON) e si è riproposto all’attenzione degli operatori della salute in tutto il mondo. Il netto, preconcetto rifiuto da parte del mondo medico-scientifico lo ha collocato in un ruolo ingiustamente marginale nell’ambito delle terapie naturali ed è solo grazie all’impegno di qualche medico coraggioso che la pratica terapeutica del digiuno si è potuta diffondere e può essere sperimentata in tutta la sua straordinaria efficacia.
Nel nostro contesto il digiuno rappresenta oggi una terapia naturale di facile praticabilità, anche autogestita una volta che sia stata sufficientemente maturata e approfondita; è infatti fondamentale imparare a conoscere come il proprio corpo vive l’esperienza del digiuno, quali reazioni e quali sintomi emergono durante i processi di isintossicazione.
Il digiuno costituisce un efficacissimo mezzo di mantenimento della salute e in quanto tale è consigliabile a tutti coloro che desiderino praticare una disintossicazione naturale ed una prevenzione delle malattie.
In presenza di alcune situazioni patologiche il digiuno, mediante i processi di disintossicazione , trova indicazione come vera e propria terapia tanto da essere oggetto di studi anche da parte della comunità scientifica . Il digiuno rappresenta la terapia istintiva a tutte le malattie.
Questi effetti terapeutici di grande rilievo sono ascrivibili in gran parte all’azione di disintossicazione, di riequilibrio e armonizzazione sul sistema immunitario, sull’asse dello stress ipotalamo-ipofisi-surrene e in genere sul metabolismo.
L‘esperienza del digiuno prolungato si può configurare come un’ intervento terapeutico estremo, globale e radicale.
È ESTREMO o di frontiera in quanto non può essere considerato né facile, né agevole, né alla portata di tutti., né da affrontare senza adeguata preparazione o con superficialità. Richiede infatti un’attenta ponderazione dell’esperienza che si intende intraprendere, una totale condivisione della “ filosofia del digiuno “e, in ultima analisi , di aderire ad un nuovo progetto di salute che prevede di essere protagonisti in prima persona e di non delegare nulla che riguardi il proprio benessere. Questa particolare asprezza d’ impatto che si riscontra nel proporre un programma di digiunoterapia fa sì che solo una esigua minoranza aderisca all’idea di poter digiunare, spesso dopo una prolungata valutazione. Da qui deriva l’importanza dell’opera di counselling del terapeuta che assiste il neofita in questo percorso.
È GLOBALE in quanto, a dispetto di tutte le terapie convenzionali superspecialistiche e ultrasettorializzate, coinvolge tutto l’organismo nella sua unità psicofisica .Il processo di disintossicazione messo in atto dal digiuno interessa praticamente ogni singola cellula che modifica profondamente l’espressività genica ed il metabolismo.
È RADICALE nel vero significato etimologico del termine in quanto interviene profondamente alle radici della nostra identità psicofisica e cioè a livello del sistema psico-neuro-endocrino-immunologico che determina ed orienta le nostre interazioni con l’ambiente che ci circonda.
Infine il digiuno si configura come una terapia personalizzata in quanto si adatta ad ogni specifica individualità genetica e clinico-metabolica e per ognuno traccia la propria via della guarigione, percorso che in virtù dell’ unicità di ogni individuo non può che essere variabile da persona a persona.
In altri termini il digiuno indica la nostra personale VIA ALLA GUARIGIONE.
I recenti studi che vengono pubblicati in questi ultimi anni su argomenti inerenti la digiunoterapia non fanno altro che confermare le osservazioni sperimentali di chi è seguace di questa semplice quanto prodigiosa terapia e, d’altra parte, smentiscono clamorosamente i suoi detrattori.
Viene da chiedersi come mai il digiuno si associ nell’organismo a tutta questa serie di fenomeni favorevoli per la salute, pur rappresentando un momento critico per la sopravvivenza. In realtà l’ampio corredo genico alla base degli adattamenti del digiuno dimostra che in questa fase l’organismo dispone di grandi risorse, che vengono utilizzate per attività di “pulizia cellulare”, eliminazione dei tossici esogeni e endogeni, manutenzione e ripristino delle funzioni cellulari e dei delicati equilibri sistemici.
Nonostante le accresciute conoscenze resta di fondo integro il MISTERO del digiuno, cioè di come questa norma comportamentale antichissima possa rappresentare un mezzo di salute straordinario, rivelandosi in molti casi superiore alle sofisticatissime e ipertecnologiche terapie di ultima generazione.
Marco Mattorre
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Il percorso che seguirà il Dott. Marco Mattorre nel suo lavoro è illustrato dal titolo dei capitoli del libro “MANUALE DEL DIGIUNO TERAPEUTICO“, di cui senza ancora aver chiesto il suo consenso, mi permetto di pubblicare per indicare ai nostri lettori il percorso di evoluzione del suo lavoro.
MANUALE DEL DIGIUNO TERAPEUTICO
INDICE
PARTE I |
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Prefazione; | Pag | 3 | ||
CAP I | Il digiuno, antiche e moderne virtù | Pag. | 5 | |
CAP II | L’intossicazione e lo stress | Pag. | 9 | |
CAP III | Fisiologia del digiuno | Pag. | 12 | |
CAP IV | Il metabolismo del digiuno | Pag. | 17 | |
CAP V | Gli effetti del digiuno | Pag. | 21 | |
CAP VI | I sintomi del digiuno | Pag. | 26 | |
CAP VII | La pratica del digiuno | Pag. | 29 | |
CAP VIII | Indicazioni terapeutiche del digiuno | Pag. | 33 | |
CAP IX | I nuovi studi sul digiuno | Pag. | 40 | |
CAP X | L’esperienza psicologica e neurosensoriale del digiuno | Pag. | 42 | |
CAP XI | La filosofia del digiuno: tra Igienismo e PNEI | Pag. | 45 | |
CAP XII | La rialimentazione post digiuno | Pag. | 47 | |
CAP XIII | Digiuno e Parametri biologici | Pag. | 50 | |
PARTE II
Approfondimenti |
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CAP XIV | Storia recente del digiuno “scientifico” | Pag. | 56 | |
CAP XV | Vivere …. di grassi | Pag. | 58 | |
CAP XVI | Digiuno e modulazione neuroendocrina | Pag. | 61 | |
CAP XVII | Digiuno e regolazione del metabolismo energetico e del dispendio calorico | Pag. | 67 | |
CAP XVIII | La perdita di peso nel digiuno: digiunoterapia per l’obesità | Pag.
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74 | |
CAP XIX | Digiuno, omeostasi glicemica e patologie endocrino-metaboliche correlate | Pag. | 79 | |
CAP XX | Digiuno e controllo neuroendocrino del comportamento alimentare | Pag. | 88 | |
CAP XXI | Digiuno, malattie infiammatorie ed immunologiche: l’immunomodulazione nutrizionale | Pag. | 93 | |
CAP XXII | Digiuno e malattie cardiovascolari | Pag. | 101 | |
CAP XXIII | Digiuno e restrizione calorica: effetti sull’invecchiamento e sulla neurodegenerazione
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Pag. | 109 | |
CAP XXIV | Digiuno e neoplasie | Pag. | 124 | |
CAP XXV | Digiuno ed epilessia | Pag. | 135 | |
CAP XXVI | Il digiuno visto …… dai geni | Pag. | 138 | |
CAP XXVII | Il rinnovamento cellulare | Pag. | 142 | |
CAP XXVIII | (Alcune) basi fisiologiche della nutrizione | Pag. | 145 | |
CAP XXIX | Malattia e guarigione | Pag. | 150 | |
CAP XXX | Il terapeuta tra Ubris e Pietas | Pag. | 156 |